CLASSE 2C - CERTALDO, 07/03/2022>


RICHIEDENTI ASILO, COSA FA L’ITALIA?


Nel mondo ci sono tante persone che per motivi economici, o per via delle guerre, sono obbligati a partire per lunghi viaggi che purtroppo non hanno sempre un lieto fine. Sentiamo spesso parlare di rifugiati o richiedenti asilo ma cosa significano esattamente questi termini? Quali sono i numeri reali delle domande di protezione effettuate in Italia? Cosa succede loro e dove vengono alloggiati dopo essere arrivati? Cosa sono i centri CAS e SAI? 


Ci siamo posti alcune domande e con questo articolo cerchiamo di fare chiarezza…


Alcuni dati 

Nel 2019 i migranti arrivati via mare in Italia sono stati 11.471 e 43.783 le richieste di protezione. 

Nel 2020 hanno fatto richiesta di asilo 26.963 persone e 34.154 sono le persone sbarcate sulle nostre coste. 

Per avere un’idea più chiara riguardo ai numeri teniamo presente che uno stadio di media grandezza come l'Artemio Franchi di Firenze ha una capienza di circa 43.000 persone e sarebbe quindi in grado di contenere tutti i rifugiati arrivati in un anno. Secondo i dati dell’UNHCR, agenzia dell'ONU che si occupa dei rifugiati, la maggior parte dei richiedenti asilo che arrivano in Italia proviene dalla Nigeria (19%), dal Pakistan (13%) e dal Gambia (8%). 


La prima accoglienza

Una volta sbarcati i migranti vengono ospitati in aree di prima accoglienza dette Hotspot, modello organizzativo preposto alla gestione di grandi arrivi di persone. In Italia i principali si trovano a:

  1. Lampedusa 

  2. Trapani 

  3. Pozzallo 

  4. Taranto 

Queste strutture sono pensate per curare, assistere, identificare e dare informazioni su come fare richiesta di protezione. 


Cosa dice la legge

Per definizione un richiedente asilo è colui che lascia il paese di origine e fa richiesta di protezione in un altro Stato che garantisce tutti i diritti fondamentali. Nella Costituzione italiana c'è scritto che chi ha necessità di richiedere asilo ha diritto di ricevere protezione nel nostro Stato.

 

ARTICOLO 10 della Costituzione Italia, comma 3: Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. 

L'Italia mette in atto la Costituzione offrendo tre tipologie di protezione:

  • lo status di rifugiato;

  • la protezione sussidiaria (permesso di soggiorno della durata di 5 anni per chi rischia di subire un danno grave nel proprio stato di origine);

  • la protezione speciale (della durata di 24 mesi prorogabili).


L’esito delle richieste

Le richieste accettate in Italia nel 2016 per lo status di rifugiato erano solo 1 su 20, i permessi di soggiorno accordati per la protezione sussidiaria appena il 13% e solo il 19% ha ricevuto la protezione per motivi umanitari. Un totale di circa il 40%. Chi non ha diritto alla protezione viene rimpatriato.


Centri CAS e SAI

Nei centri CAS o SAI vengono ospitati e protetti richiedenti che non hanno mezzi di sussistenza, le cui domande sono state accettate o sono in attesa di procedura.

I CAS sono centri di accoglienza straordinaria, cioè nascono in risposta ad un’urgenza, infatti sono chiamati anche centri emergenziali e fanno capo alle prefetture locali e quindi direttamente al Ministero degli Interni. 

I SAI invece sono i sistemi di accoglienza e integrazione e non hanno un carattere d’urgenza. Fanno capo ai comuni, cioè ai sindaci, e perseguono l’obiettivo sociale dell’integrazione territoriale.

Nei centri CAS sono ospitate persone che fanno richiesta d’asilo e quindi stanno aspettando l'esito della loro domanda; nei centri SAI tendenzialmente ci sono persone che hanno già avuto l’esito positivo alla domanda. 


Il fondo FAMI

Un ulteriore strumento di integrazione per i rifugiati è il FAMI, Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione e fa capo al Ministero dell’Interno ma si connette con una serie di fondi e di politiche dell’Unione Europea. 

Il primo obiettivo è quello di promuovere un sistema europeo comune di risposta al tema dell’asilo e dei rifugiati.

Il secondo è quello di sostenere la migrazione legale e di promuovere progetti di integrazione territoriale in tutti i paesi che accolgono richiedenti asilo e rifugiati.

Il terzo obiettivo è attivare dei canali legali di rimpatrio verso i paesi di origine.

Il quarto è  di promuovere dei meccanismi di solidarietà e di responsabilità fra i diversi paesi dell’UE.

In Italia si promuovono progetti di integrazione territoriale rivolti ai richiedenti asilo e ai rifugiati, attività di natura molto varia: dall’insegnamento della lingua italiana alla formazione professionale sul lavoro, alle attività di supporto alloggiativo.

Per l’immagini courtesy https://pixabay.com/it


Le nostre conclusioni

Chiunque fugga da persecuzioni fondate su ragioni di razza, religione, nazionalità, di appartenenza a un particolare gruppo sociale o di opinioni politiche, o altri gravi pericoli nel proprio paese di origine ha il diritto di chiedere la protezione internazionale. 

Negli ultimi anni asilo e migrazioni sono spesso al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e in questo breve articolo abbiamo raccolto le informazioni principali per comprendere meglio gli aspetti normativi e il percorso dell’accoglienza in Italia. 

La speranza è che un rifugiato si senta al sicuro nel miglior modo possibile e possa diventare più autosufficiente e condurre una vita autonoma e si integri al meglio nel paese in cui è arrivato.

Molte persone richiedono asilo per fuggire dalla guerra o da altre persecuzioni, ed è estremamente necessario proteggerli, ma sarebbe ancora meglio riuscire a prevenire e risolvere i conflitti che dividono famiglie, causano sofferenza, vittime e distruzione.


CLASSE 2C SECONDARIA DI PRIMO GRADO, CERTALDO, a.s. 2021-22


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